Dagli albori delle competizioni automobilistiche (1900) i costruttori sono incessantemente alla ricerca della soluzione ideale per competere al meglio durante le gare, dapprima senza troppo riguardo alla sicurezza del mezzo. Potenza del motore e peso complessivo della vettura da corsa sono il costante rovello di meccanici e ingegneri; i regolamenti che man mano si sono succeduti alfine di livellare la tenzone hanno vieppiù reso difficile la partita, condannando spesso i tecnici a ripartire da un foglio bianco.

Lo spostamento del baricentro verso il basso e il centro  ha quindi differenziato l' auto sportiva da quella che viene usata tutti i giorni. Per arrivare all' obiettivo nei telai vengono utilizzati tubolari in lega leggera, nel motore il carter umido lascia il posto al carter secco. Quindi si sposta lateralmente la batteria dei carburatori, i cilindri passano inoltre da corsa lunga al superquadro e in seguito alla corsa corta. Tutto deve essere più leggero, spostato più in basso e più performante.

Alfa Romeo, Maserati, Osca, Porsche, Mercedes ecc. dedicano energia innovando continuamente e trasferendo man mano parte della tecnologia alle vetture di serie.

Negli anni '50 '60 la carrozzeria (non portante) svolge ancora il mero ruolo di copertura aerodinamica. A eccezione del tema peso (carrozzeria in alluminio) i costruttori di auto sportive sono alquanto lontani dal tema; per contro le auto di serie diventano esteticamente affascinanti per merito della carrozzeria italiana, che con i suoi battilastra / artisti primeggia in Europa.

Anche ai nostri giorni il lavoro del costruttore di auto da pista non è cambiato: il regolamento prescrive le dimensioni, i materiali, le specifiche di posizionamento degli organi e le loro caratteristiche tecniche, la cilindrata ecc.. Da qui la strada é tutta in salita come lo é sempre stata.

Qualora vi fosse interesse potremo vedere dal vivo un' auto d' epoca sportiva come si deve, scoprendo dettagli e particolari che a prima vista sfuggono all' occhio.