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bollettino N 2 giovedì 12 luglio 2018

13 luglio 2018

Trasformare un oggetto quotidiano ordinario in un progetto di design: ecco la geniale intuizione che sta dietro, per esempio, alla lampada Arco, creata per il marchio Flos nel 1962. Firmata insieme al fratello Pier Giacomo, ha lanciato Achille Castiglioni nel firmamento delle star del design internazionale. Una cupola in acciaio forato, sospesa da un arco sempre in acciaio sorretto da un blocco in marmo di Carrara.

Per la prima volta viene disegnata e realizzata una lampada a sospensione che non pende dal soffitto ma che può essere spostata per illuminare lì dove c’è bisogno. 

La storia di Achille Castiglioni non si limita, però, all’illuminazione. 

Nel 1965 Achille e Piergiacomo Castiglioni disegnano RR226 per Brionvega un radiofonografo considerato ancora oggi uno dei pezzi più belli della storia del design italiano: un apparecchio radio componibile caratterizzato dalla versatilità delle forme ma, al tempo stesso, rivoluzionario perché concepito per una produzione industriale su vasta scala. 

Una carriera lunghissima quella di Achille Castiglioni, portata avanti da solo dopo la prematura morte di Pier Giacomo nel 1968, ma ricca di trionfi e di collaborazioni con le più importanti aziende del mondo: Cassina, Kartell, Zanotta, Brionvega, Flos, Olivetti, Siemens, Knoll, Lancia, Alessi, Poltrone Frau solo per citarne alcune. 

Tra gli oggetti più importanti degli ultimi anni ricordiamo la poltrona Sancarlo, dalla struttura semplice e lineare sulla quale sono posizionate delle imbottiture di densità variabile per garantire un supporto ideale a ogni diversa zona del corpo e Fucsia una lampada a sospensione dall’originale forma conica.

Sperimentazione e praticità, raffinatezza e semplicità sono gli elementi chiave intorno a cui ruota la ricerca di Achille Castiglioni (Milano 1918-2002) annoverato a pieno titolo tra i più grandi ed influenti designer del Novecento. 

Figlio dello scultore Giannino Castiglioni, Achille, insieme ai fratelli Livio e Pier Giacomo, ha dato vita alla più importante famiglia della storia del design italiano. L’eleganza e la purezza delle forme hanno reso i suoi oggetti talmente iconici da essere considerate vere e proprie opere d’arte ospitate nelle collezioni permanenti dei più importanti musei del mondo come il MoMa di New York o la Triennale di Milano. 

Una storia costellata di successi caratterizzata dalla ricerca costante su forme, tecniche e nuovi materiali e consacrata da ben 14 Compassi d’Oro, il riconoscimento più prestigioso nel mondo del design. È soprattutto nella sperimentazione nel campo dell’illuminazione che la famiglia Castiglioni muove i primi passi nel mondo del design: Luminator, Gatto e l’innovativa Toio realizzata con un faro d'automobile da 300 watt a calost-block-7tta argentata, un filo in tensione preso da una canna da pesca e come base un trasformatore a vista.

L’esposizione – che s’inserisce all’interno del filone dedicato ai “Maestri del XX secolo” – è promossa in collaborazione con la Fondazione Achille Castiglioni e si concentra sulla grande capacità di regìa che emerge nel lavoro di Castiglioni. Schizzi, disegni, modelli, testimonianze video, oggetti originali, prototipi e testi autografi – di cui una gran parte presentata per la prima volta – mettono in evidenza la perfetta combinazione di semplicità e ironia che caratterizza la profondità delle sue idee e la sua abilità nel costruire spazi in stretta collaborazione con i graphic designers, in particolare lo svizzero Max Huber, la cui moglie Aoi Huber Kono abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscere questa sera.

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