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Mendrisiotto

bollettino N 44 giovedì 28 giugno 2018

30 giugno 2018

La conviviale di questa sera si è svolta nella meravigliosa cornice di Villa Turconi, dove Giancarlo Marzullo ha illustrato il progetto nel quale verremo coinvolti durante il suo anno di presidenza.

L’Istituto Sant’Angelo di Loverciano accoglie dal 1950 minorenni e giovani con disabilità o con problematiche derivanti dal disagio sociale, offrendo loro una formazione scolastica e professionale.

La Fondazione Sant’Angelo offre una formazione biennale di base, come previsto dalla Divisione della formazione professionale (DFP) del Canton Ticino, nei settori di addette di cucine ed economia domestica, e nei settori di operatori di edifici e infrastrutture e di giardiniere.

Dal 1950 Villa Turconi è sede dell’attuale Istituto Sant’Angelo, diretto dalle Suore di Carità della Santa Croce di Ingenbohl fino all’agosto del 2007, quando la proprietà è stata acquistata dalla Fondazione Sant’Angelo, voluta dal Vescovo Mons. Piergiacomo Grampa al fine di continuarne l’attività. 

La presenza dei Conti Turconi di Como a Castel S.Pietro risale al 1556. Nel 1588 ricevettero la cittadinanza e l’anno seguente acquistarono vasti fondi di questa zona chiamata Loverciano. 

A Loverciano nel Seicento eressero una prima dimora con la cappella dedicata a San Carlo ed in seguito, all’inizio del Settecento, fu costruita la villa, che oltre al fastoso arredamento vantava una galleria d’arte che andò poi dispersa. 

Nell’Ottocento la villa ospitò rifugiati politici italiani e personalità quali Umberto I, Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi, Carlo Cattaneo, Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi. Villa Turconi, attribuita all’architetto Carlo Francesco Silva di Morbio Inferiore, è una delle più belle costruzioni fra quante nel Settecento e nell’Ottocento sorsero nel nostro distretto. L’edificio si sviluppa attorno ad un grande salone d’onore poligonale che la occupa in quasi tutta la larghezza e dal quale partono gli ingressi interni. Il salone e cinque delle stanze attorno ad esso sono decorati con plafoni a cassettoni dipinti e con fasce di affreschi. 

Attualmente il salone è illuminato da solo quattro fari a luce alogena che risultano purtroppo non idonei ad illuminare correttamente il locale. Soprattutto la sera la luce proiettata verso il basso da queste lampade oltre ad abbagliare il visitatore mette completamente in ombra il bellissimo soffitto. 

Queste sono le finalità del nostro progetto: 

-  Rendere il salone centrale più adatto per le varie attività di accoglienza che l’Istituto Sant’Angelo di Loverciano intende promuovere per la formazione dei suoi ragazzi 

-  Mettere in risalto il bellissimo soffitto settecentesco in legno, bene culturale protetto 

-  Migliorare la qualità della luce per la visione della collezione di quadri fondazione Mabeba 

Per illuminare in modo uniforme il soffitto è la collezione di quadri sono stati progettati dei nuovi corpi illuminanti LED pensati esclusivamente per questo progetto. 

Il progetto è stato gentilmente offerto dal nostro socio Dante Solcà e avrà un costo di circa 30milaCHF.

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