Ivano Somaini rientra sicuramente nella fila delle persone illustri che il nostro club ha avuto il piacere di ospitare nel corso di quest’anno rotariano.

Ivano di professione fa il white hat ossia l’ hacker etico che si contrappone ai black hat (che è sempre un hacker, ma di etico non ha proprio niente).
Detta cosi suona un po’ come se giocasse a guardia e ladri, ma è ovvio che la vita del social engineer sia ben più complicata: la sua attvità è di verifica coordinata e complessiva della sicurezza di una rete e dei sistemi che la compongono, al fine di delineare il livello effttivo di rischio cui sono esposT i dati, e proporre eventuali azioni correttive per migliorare il grado di sicurezza.

Ivano ci ha parlato di quanto sia semplice penetrare nella nostra illusione di sicurezza delle nostre banche dati, del fatturato sviluppato dall’hackeraggio (le cifre minime indicano 500 miliardi di USD/anno, una somma che supera di parecchio il PIL della maggior parte dei Paesi al mondo), dei modi –elementari- in cui veniamo attaccati nella nostra presunta sicurezza, e di come possiamo provare a non cadere nei –moltissimi- tranelli.
Ivano Somaini ha fondato la filiale della Compass Security a Berna, della quale è stato direttore fino ad Agosto 2017. Da settembre 2017 è diventato direttore regionale della regione Zurigo.

Per chi fosse interessato, segnalo la pagina facebook da lui creata hpps://www.facebook.com/SecDevilIsInTheDetails/
Credo che da questo punto di vista ci sia moltissimo da imparare: per noi l’importante è riuscire ad accendere il Mac e iniziare a lavorare, ma stasera ho appreso che troppe persone vivono per creare danni a caso (o mirati, ma cambia poco..)

Concludo dicendo che la serata si preannunciava già molto interessante a ricevimento flyer, ma vedere la sala club piena è stato il giusto riconoscimento per chi si sta facendo in quattro al fine di alzare il livello delle nostre conviviali dal punto di vista di ospiti, relatori e discussioni.