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Mendrisiotto

bollettino N 23, giovedì 14 dicembre 2017

15 dicembre 2017

La capace organizzazione del nostro Damiano Caverzasio (Ape20) ha allestito la sala laterale del teatro in perfetto stile natalizio con tanto di albero di Natale (vero e vivo, ossia non plasticoso).

La cena è iniziata con un po’ di ritardo a causa del tempo necessario per trovare i parcheggi inesistenti (sarebbe stato utile poter guidare le auto verso l’armadio che conduce a Narnia), ma il buon cibo e l’ottimo vino sono stati una più che apprezzabile consolazione.

Personalmente ho apprezzato la nutrita presenza di signore, che avrei tanto piacere di riuscire a vedere più spesso, e a proposito di signore abbiamo dato finalmente il benvenuto ufficiale alla nostra nuova socia Deborah Amarilli, presentataci dal suo padrino Tiziano Allevi.

Prima del dessert ci siamo spostati in teatro per assistere allo spettacolo di Claudio Bisio (ispirato a Gli sdraiati e Breviario comico di Michele Serra) “Father and son” che racconta il rapporto padre/figlio con un linguaggio in continua oscillazione tra il comico e il tragico. E’ una riflessione sul nostro tempo inceppato e sul futuro dei nostri figli, sul concetto di libertà e autorità, di padri educatori inconcludenti e nevrotici e dei figli che preferiscono nascondersi nelle proprie felpe, sprofondare nei propri divani, circondati e protetti dalle loro protesi tecnologiche, rifiutando o disprezzando il confronto.

Da questa assenza di rapporto nasce un racconto beffardo e tenerissimo, un monologo interiore del padre, a tratti spudoratamente sincero.

Viviamo in una società ritorta su se stessa, ormai quasi deforme, dove non è chiaro se i vecchi lavorano come ossessi pur di non cedere il passo ai giovani o se i giovani si sdraiano perché è più confortevole che i vecchi provvedano loro.

“annoto con zelo scientifico e nessun ricamo letterario: sei sdraiato sul divano, immerso in un accrocco spiegazzato di cuscini e briciole, il computer acceso appoggiato sulla pancia. Con la mano destra digiti qualcosa sull’I phone. La sinistra regge con due dita un lacero testo di chimica. Tra lo schienale e i cuscini vedo l’avanzo di uno dei tuoi cibi preferiti: un wurstel crudo. La televisione è accesa, a volume altissimo, su una serie americana nella quale due fratelli obesi, con un lessico rudimentale, spiegano come si bonifica una villetta dai ratti. Alle orecchie hai le cuffiette collegate all’Ipod: è possibile, dunque, che tu stia anche ascoltando musica. Non essendo quadrumane, purtroppo non sei ancora in grado di usare i piedi per altre connessioni..

Ti guardo, stupefatto. Tu mi guardi, stupefatto della mia stupefazione, e commenti “E’ l’evoluzione della specie” Penso che tu abbia ragione. Ma di quale specie, al momento, non ci è dato sapere”.

Questo monologo, a tratti, mi ricordava qualcuno che conosco molto bene (purtroppo non presente in sala), così ho guardato negli occhi tutti gli amici con figli piccoli e con una sorta di ghigno interiore ho augurato loro buona fortuna. Perché va bene che a Natale siamo tutti più buoni, ma l’adolescenza indiretta è una bestiaccia che tocca a tutti.

Al termine dello spettacolo ci siamo spostati nuovamente in sala laterale per il dessert, il brindisi con panettone, la vendita delle scatole di cioccolatini in favore di PolioPlus e la distribuzione dei regali di Natale da parte del nostro Presidente.

Un’altra conviviale da 10 e lode. Avanti così !!

COMUNICAZIONI: questa sera avete battuto il record di sempre: il foglio per le firme di presenza è rimasto totalmente in bianco. Ma io non demordo.

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